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Titanfall e altri 6 giochi di mecha

Titanfall e altri 6 giochi di mecha
Maria Baeta

Maria Baeta

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Titanfall è già qui! Tuttavia, questo non è né il primo né l’ultimo gioco di robot giganti che puoi trovare in circolazione. In questo articolo facciamo una raccolta dei classici del genere.

Titanfall si propone di dare una nuova dimensione ai giochi di mecha, ovvero dei robot mastodontici e delle incredibili macchine da guerra. Dato che è ancora presto per sapere se convincerà o meno i giocatori, abbiamo deciso di fare un salto nel passato e proporti questa selezione dei grandi classici del genere. Sei pronto? Iniziamo!

MechWarrior: l’originale

MechWarrior è stato forse il primo gioco di mecha. Il primo capitolo è stato pubblicato nel 1989 su PC e ci ha fatto ricoprire per la prima volta il ruolo di un pilota di robot giganti dell’universo di BattleTech (gioco da tavolo).

Oltre a una trama molto elaborata, MechWarrior offriva tutte le caratteristiche dei giochi degli anni ’80 e ’90, ovvero simulazione di combattimento, RPG ed economia.

MechWarrior, sempre fedele al PC (sebbene con apparizioni su SNES e altre console), è un gioco longevo i cui titoli arrivano fino al XXI secolo e oltre, con una versione online gratuita presentata nel 2013.

Potrà anche sembrarti retro, ma sappi che MechWarrior era un gioco molto avanzato per l’epoca

Steel Battalion: un gioco di culto

Steel Battalion (2002) è il primo videogame che mi viene in mente quando penso ai giochi di mecha. Pubblicato in esclusiva per Xbox, veniva venduto con dei controller speciali (e costosi) che simulavano i comandi del robot.

Il suo costo eccessivo (chi sarebbe disposto a spendere i 200 dollari di una volta per un controller che funziona su un solo gioco?) è stato il suo tallone d’Achille, limitando di molto la vendita del videogioco. Tuttavia, la particolarità del caso e il suo stupendo gameplay lo hanno reso un vero e proprio gioco di culto.

Nel 2004 è stato lanciato un sequel che usava lo stesso controller e, nel 2012, una versione che sfrutta le funzionalità di Kinect.

Steel Battalion richiedeva “un po’ di spazio” (immagine estratta da​ Ramblings)

Front Mission: tra azione e strategia

Lanciato nel 1995 per SNES, Front Mission ci trasporta in un mondo futuristico in cui i robot wazners sono delle macchine che monopolizzano le guerre. Tu sei uno dei loro piloti e devi superare molte sfide, se vuoi sopravvivere.

Proprio come MeckWarrior, anche Front Mission unisce sapientemente l’azione con altri generi, come il ruolo e la strategia.

Nel 2010, il gioco ci ha offerto un nuovo capitolo, intitolato Front Mission Evolved. Il videogame è divertente, però si concentra soprattutto sull’azione in terza persona ed elimina in parte la strategia. Davvero un peccato!

In Front Mission ogni dettaglio era importante per avanzare

Armored Core: quel che voglio è combattere!

Armored Core nasce nel 1997 per PSOne e nel corso degli anni ha sempre dedicato i suoi titoli alle console di Sony. Il grande salto a Xbox 360 è avvenuto nel 2006 e recentemente è passato alla telefonia mobile con cinque giochi. Tuttavia, questi non hanno mai lasciato il Giappone.

La serie Armored Core offre un gameplay semplice e una grande personalizzazione dei mecha che ci impone di giocare per migliorarli e continuare così il gioco. Combatti, rendi più forte il tuo robot e non pensare ad altro.

Armored Core è semplicemente spettacolare

Shogo Mobile Armor Division: tra mecha ed esseri umani

Dal 1998 il celebre il titolo per PC Shogo MAD ci delizia con la sua miscela di azione con robot e azione a piedi.

Con un’estetica molto anime, Shogo era un gioco d’azione a 360 gradi che sapeva combinare alla perfezione l’azione in prima e terza persona e che offriva un concetto a cui ormai siamo abituati, ma che negli anni ’90 era sorprendente: ogni decisione presa cambia gli eventi, i livelli e i finali.

Shogo combinava alla perfezione l’azione in prima e terza persona

Hawken: una grande esperienza multiplayer

Hawken è qualcosa come “il Counter Strike dei robot giganti”: il leggendario titolo offre, infatti, una grande componente multiplayer e un gameplay coinvolgente, con diverse modalità, tutte molto facili da dominare.

L’esperienza Hakwen viene completata da una grafica spettacolare (incredibile per essere un gioco free2play) e da un sistema di personalizzazione dei robot che non discrimina chi non paga: lotta e otterrai tutto ciò che ti proponi.

Già da un decennio, Hawken ha l’essenza dei grandi giochi multiplayer

Un genere vivo, che non stanca

Da oltre 25 anni i giochi di mecha sono presenti su tutte le piattaforme. Tuttavia, non sono mai diventati di moda come è successo, per esempio, con gli zombie. Forse è proprio per questo che non ci dà quella sensazione di stanchezza tipica dei tormentoni del momento e ci rallegriamo ogni volta che vediamo un nuovo titolo con dei robot giganti come protagonisti.

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[Adattamento di un articolo originale di Maria Baeta su Softonic ES]​

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