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Provato PES 2015: il gioco di calcio di Konami torna ai livelli di FIFA?

Provato PES 2015: il gioco di calcio di Konami torna ai livelli di FIFA?
Daniel Barranger

Daniel Barranger

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Ogni anno la stessa domanda: PES o FIFA? Dopo aver giocato al titolo di EA, abbiamo provato in anteprima il gioco di Konami, PES 2015. Ecco come sarà.

Come per anni abbiamo atteso che il derby tra Torino e Juve tornasse a giocarsi in serie A, allo stesso modo sono anni che aspettiamo che Pro Evolution Soccer torni ai livelli che gli spettano, per poter dare di nuovo spettacolo negli scontri con FIFA.

Anche quest’anno, Konami ha promesso di rivoluzionare il titolo dopo la delusione di PES 2014, quando a causa dei cambiamenti del nuovo motore grafico Fox engine, non erano neanche riusciti a introdurre la pioggia e la neve nel gioco.

Come aveva dichiarato a febbraio a MCV lo stesso presidente della divisione europea di Pro Evolution Soccer, “il 2014 è stato un anno di transizione del franchise ma – ha aggiunto Shinji Hirano – sappiamo cosa è andato storto e ci stiamo lavorando. La prossima versione sarà totalmente diversa, quindi aspettatevi grandi cose.”

All’E3 di Los Angeles abbiamo potuto provare PES 2015, per vedere se quanto dichiarato durante l’inverno sia stato rispettato. Siamo entrati nella sala di Konami e abbiamo giocato due partite al nuovo titolo che uscirà a settembre.

Libertà di movimento e precisione

Nella demo erano disponibili due squadre, Juve e Bayern. Impossibilitato dalla mia fede calcistica a scegliere la squadra di Torino, ho sfidato un PR di Konami con il Bayern Monaco. Sono bastati pochi passaggi e un paio di cross per ricavare le prime impressioni dal gioco, che ho poi confermato nel secondo tempo e nella partita successiva.

Memore dei vecchi Pro Evolution Soccer, fin dall’inizio ho subito notato una libertà di movimento maggiore, con meno movimenti rigidi e direzioni di corsa rette e predefinite. Per dirla in poche parole, il classico “problema dei binari” di PES, già parzialmente risolto nella versione del 2014, sembra ormai definitivamente scomparso.

I giocatori sono apparsi più sciolti e i loro movimenti più naturali, più consoni alle qualità del giocatore. Durante un’azione concitata nell’area juventina, ad esempio, ho eseguito un uno-due tra Kroos e Robben mettendo il calciatore olandese da solo sul fondo, nella destra dell’area di rigore.

Pogba, tratti del viso

Sono rientrato leggermente e, trattandosi di un giocatore che preferisce calciare con il piede sinistro, Robben ha messo il pallone in mezzo con l’esterno mancino invece di usare il più goffo piede destro. La parabola ad uscire ha trovato libero Ribery, che a pochi passi dal portiere ha insaccato.

La risposta ai comandi è stata precisa e tempestiva, anche se non ho sperimentato grandi trick e giochi di prestigio con il pallone. Sotto questo aspetto dovrebbero esserci grandi miglioramenti rispetto al capitolo dell’anno anteriore.

L’impressione è che in PES 2015 si sia voluto dare maggior spazio all’imprevedibilità tipica del gioco del calcio, impressione che mi è stata anche data da alcuni rimbalzi del pallone, che sono apparsi molto meno predeterminati (anche se a volte hanno preso traiettorie esagerate).

Atmosfera, esultanze e replay sempre al top

Se c’è un aspetto in cui Pro Evolution Soccer è sempre riuscito a surclassare FIFA, è quello di riuscire a riprodurre l’atmosfera della partita sullo schermo di casa, che sia collegato al computer o alla console.

In PES 2015, questa sensazione è stata migliorata ulteriormente. L’entrata in campo delle squadre e le “riprese” degli spalti trasmettono immediatamente il feeling del grande incontro, soprattutto grazie a una miglior definizione del pubblico sugli spalti, non solo durante le scene non giocate.

Ma quel che mi ha impressionato di più è stata la scena dell’esultanza. Dopo aver messo la palla in rete, Ribery è corso verso la macchina da presa situata a bordo campo, l’ha afferrata con entrambe le mani e iniziato a urlare e a scuoterla, come farebbe un calciatore in preda all’euforia.

I dettagli del volto del giocatore francese erano riprodotti fedelmente e in maniera molto realistica, segno anche che la scelta del Fox engine sta dando i suoi frutti. Anche i replay in PES 2015 sono apparsi convincenti come al solito, con molte inquadrature da angolature diverse.

Esultanza di Llorente

Qualche aspetto da migliorare ma la strada è quella giusta

Il PR che abbiamo sfidato ha rimarcato come PES 2015 sia molto più preciso e definito delle edizioni precedenti e, anche se non abbiamo visto il menu per cambiare il tempo nella demo, ci ha assicurato che nella versione finale rivedremo pioggia e neve.

Gli aspetti che sono apparsi da migliorare riguardano alcuni rimbalzi troppo innaturali del pallone e alcune traiettorie, anche se, da segnalare è la fluidità dei movimenti del pallone sul campo durante la corsa, l’effetto “palla da bowling” sembra scomparso.

L’IA dei compagni di squadra nel seguire l’azione ci è anche sembrata da migliorare: a volte ti senti abbandonato da solo contro gli avversari, dato che nessuno cerca lo spazio per l’inserimento. Da questo punto di vista, la manovra di squadra è apparsa ancora inferiore a FIFA.

Il PES 2015 che abbiamo visto e a cui abbiamo giocato non è, ovviamente, il gioco definitivo e potrebbe cambiare abbastanza prima della sua uscita, anche se si trova già in una fase molto avanzata di sviluppo.

Nonostante alcuni aspetti da migliorare, Konami ci è apparsa sulla buona strada con il suo nuovo gioco di calcio grazie alla maggiore fluidità di gioco, risposta dei comandi e alla potenza del motore grafico Fox engine.

Di fronte alle poche migliorie dal punto di vista del gameplay di FIFA 15, potrebbe anche recuperare molto dello svantaggio con il titolo di EA, anche se non sembra ancora in grado di recuperarlo completamente.

Ma per sapere chi l’avrà vinta tra PES 2015 e FIFA 15, possiamo solo aspettare l’uscita dei due giochi prevista per la fine di settembre.

Vuoi sapere come sarà il gioco di EA, il rivale storico di PES? Leggi la nostra anteprima di FIFA 15

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