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Guida ai formati audio digitali

Pier Francesco Piccolomini

Pier Francesco Piccolomini

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Audio digitaleWAV, MP3, AIFF, AAC… ma quanti tipi di file audio esistono? La risposta breve è: tanti. Con il passare del tempo, e con l’evoluzione della tecnologia, le esigenze degli utenti sono cambiate.

Agli albori dell’audio digitale di massa, infatti, chiedevano purezza e fedeltà. Poi pian piano la praticità è diventata sempre più importante. Alcuni produttori di hardware, inoltre, hanno cercato di imporre i propri standard all’industria, e alcuni ci sono riusciti. Il risultato di tutto ciò è stato un florilegio di formati diversi. Ognuno con proprie caratteristiche.

Ecco un piccolo vademecum per capire quali sono i formati audio digitali più importanti, quali sono le caratteristiche e quali ti conviene preferire quando cerchi musica o quando la converti, per non avere rogne di incompatibilità.

Per prima cosa è bene capire esattamente cos’è l’audio digitale. Abbiamo trattato l’argomento in questo articolo.

I termini chiave sono campionamento e quantizzazione. In estrema sintesi, l’audio digitale è una rappresentazione dei suoni “reali” tramite una catena di zeri e uni. Tanti più ce ne saranno in un file, quindi tanto maggiore sarà la quantità di informazione, tanto più il suono digitale sarà vicino a quello reale che rappresenta.

Naturalmente, però, esiste il problema del peso del file. Bisogna cercare di raggiungere un buon compromesso tra esso e la qualità del suono. E da qui inizia la fantastica storia del suono digitalizzato.

I principali formati audio senza perdita di qualità (lossless)

WAV_file_iconWave (.wav): è il formato di file audio non compresso più diffuso. Quando estrai l’audio da un CD musicale con in computer, sarà questo il formato che otterrai. Occupa molto spazio (1.411 Kilobit di informazioni ogni secondo di musica stereo a 44.100 Hz/16 bit), ma riproduce i suoni fedelmente. In termini di qualità e di quantità di informazioni, è assimilabile al formato AIFF (.aif), che appartiene però principalmente al mondo Mac. Adatto agli audiofili e a chi registra musica.

FLAC_logoFLAC (.flac) – Free Lossless Audio Codec: è un codec open source, usato spesso per archiviare nel computer i CD musicali senza perdita di qualità. Mentre i .wav offrono audio non compresso, i .flac sono detti “lossless compressed“. La compressione, però, è minima, e la stragrande maggioranza delle persone non nota differenze tra un file Wave e uno FLAC.

Ciononostante occupano meno spazio dei file WAV. Questo è possibile perché usano una quantità di compressione variabile in base alle necessità . Questo vuol dire che, in caso di parti musicali molto complese e ricche, usa codifiche uguali ai file WAV (1.411 Kb/s di dati). In caso di parti più “semplici”, invece, la quantità di bit usata per rappresentarle sarà inferiore. È adatto alle orecchie esigenti che vogliono anche risparmiare un po’ di spazio nei loro hard disk.

itunes-logoApple Lossless Audio Codec: assimilabile al FLAC, di cui però applica sempre la compressione massima. La qualità è mediamente buona, ma il formato non è efficiente quanto il FLAC per quanto riguarda il peso. Non tutti i riproduttori lo supportano, quindi se la tua vita non è esclusivamente votata alla Apple e ai suoi prodotti, non è un formato consigliabile.

Altri formati audio lossless importanti, ma meno diffusi, sono Monkey’s Audio (.ape) e OptimFROG (.ofr).

I principali formati audio con perdita di qualità (lossy)

MP3_logoMP3 (.mp3) o MPEG-1, o MPEG-2 Audio Layer III: è lo standard dell’audio compresso più conosciuto. È stato l’apripista della categoria (fu pubblicato come standard internazionale nel 1998), ed è tuttora il più usato.

Comprimendo un file WAV in MP3, se ne ottiene uno fino al 90% più leggero in termini di MB. La qualità è variabile a seconda del bitrate, che va da 32 a 320 Kbit di informazione per ogni secondo di musica. Lo standard è 128 Kb/s. A 320 la resa è piuttosto buona. Se vuoi sapere di più su come funziona la compressione dell’audio digitale, leggi questo nostro articolo. Tutti i riproduttori portatili supportano questo formato.

aac-formatAAC (.aac): Advanced Audio Coding. È uno standard Apple, usato di default da iTunes quando importi musica. Funziona in modo simile all’MP3, e a parità di bitrate, occupa lo stesso spazio. La differenza è nel modo con cui tratta la compressione. In parole semplici, “riassume” la musica in modo diverso. Secondo molte persone suona meglio dell’MP3. Adatto soprattutto a chi usa iPhone e iPod per ascoltare la musica.

WMA_LOGOWMA (.wma): è un formato proprietario di Microsoft, ed è considerato la risposta di Redmond all’MP3. La sua incompatibilità con gli iPod lo rende molto scomodo. Tra l’altro, mentre l’MP3 è supportato dalla maggior parte dei sequencer, il WMA non lo è. In sostanza, a meno che il tuo mondo musicale non inizi e finisca con Windows Media Player, è un formato generalmente sconsigliabile. Non è compatibile con Mac e con iTunes.

OGG_Vorbis-logoOgg Vorbis: è un formato open source e patent free, il che vuol dire che non necessita di alcuna licenza per essere implementato in un lettore audio (dettaglio comunque ininfluente per noi utenti). La qualità è paragonabile all’MP3, forse leggermente superiore. Una creazione nobile e ben realizzata, ma non abbastanza diffuso da giustificarne un uso massiccio.

Alla luce di tutto questo, quindi, registrare musica in WAV e diffonderla in MP3 o AAC è la scelta più ragionevole. In questo modo avrai qualità quando serve, e la garanzia di fruibilità della musica ovunque tu sia.

Pier Francesco Piccolomini

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