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Call of Duty: Ghosts, i sette segreti nascosti nel video teaser

Pier Francesco Piccolomini

Pier Francesco Piccolomini

  • Aggiornato:

La scorsa settimana è stato pubblicato il primo video teaser di Call of Duty: Ghosts. Durante la conferenza stampa di presentazione abbiamo scoperto, tra le altre cose, che in questo nuovo episodio della saga CoD ci saranno nuovi personaggi e un ambiente di gioco inedito.

CoD Ghosts

Per vedere le immagini del gioco dovremo aspettare il 21 maggio, ma il video teaser che ci è stato presentato ci dà già molte informazioni sul nuovo titolo Activision. Così lo abbiamo analizzato a fondo, e studiando gli indizi siamo riusciti a scoprire sette possibili novità.

Innanzitutto, guardiamo il video. Poi lo studieremo nei dettagli.

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No, non è Simon Ghost Riley!

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Il protagonista di Call of Duty: Ghosts ha molte caratteristiche in comune con Simon Ghost Riley, il personaggio che avevamo visto in CoD: Modern Warfare 2 e nel fumetto Modern Warfare 2: Ghosts. È vero che i due soldati condividono lo stesso amore per le maschere, le armi da fuoco e i nomi in codice truculenti, ma le somiglianze finiscono qui.

Il teaser lo conferma. La maschera di Simon Riley era stampata (un po’ sullo stile di Army of Two 3: The Devil’s Cartel), mentre quella del protagonista di CoD: Ghosts è decisamente artigianale, a testimoniare la nuova direzione intrapresa dall’FPS più venduto della storia dei videogiochi: personaggi e mondo completamente nuovi.

Probabilmente si combatterà nella Penisola arabica

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La kefiah che il protagonista di Call of Duty: Ghosts indossa alla fine del video è un’indicazione di quale potrebbe essere il nuovo campo di battaglia. L’uso di questo accessorio è diventato uno standard per tutte le truppe che combattono in aree molto calde e desertiche, per proteggersi dal calore e dalla sabbia.

Non ci stupiremmo quindi se il nuovo CoD si svolgesse da qualche parte nella Penisola arabica, una parte di mondo strategicamente cruciale e dalle caratteristiche climatiche perfettamente compatibili l’uso delle kefiah.

Tra il 2007 e il 2025

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Anche se il teaser mostra guerrieri di tante epoche diverse, è molto improbabile che il nuovo capitolo di Call of Duty riproponga importanti battaglie della storia. Possiamo però ipotizzare il lasso temporale entro cui la storia si svolgerà osservando gli accessori e le uniformi dei soldati.

Dall’analisi emerge innanzitutto che lo scenario di gioco non sarà molto distante temporalmente dai nostri giorni. Ma possiamo andare più nel dettaglio. Al polso del protragonista, infatti, i nostri esperti hanno riconosciuto un bracciale da sopravvivenza.

Si tratta di un accessorio fabbricato negli USA con una corda di materiale militare estremamente resistente, utilizzabile in caso di necessità per legare, riparare, immobilizzare e molto altro.

Quello che si vede nel video, più precisamente, è praticamente identico al Wide Survival Bracelet, un modello che è stato messo in vendita nel 2007. Infine, vista la mancanza di qualunque riferimento a mondi futuribili in stile Call of Duty: Black Ops 2, possiamo dedurne che lo scenario di guerra non andrà oltre il 2025, la data futura più estrema verso la quale si sia spinta la Activision con CoD.

Armi classiche

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Se i tempi in cui il gioco si svolge sono vicini a noi, anche le armi saranno ragionevolmente convenzionali. Analizzando le prime immagini del teaser siamo riusciti ad identificare chiaramente l’equipaggiamento di ogni membro della squadra.

Da sinistra a destra abbiamo un fucile M4A1 con lanciagranate, un fucile da assalto AK-47 (il classico Kalashnikov), un altro M4A1, un MP5 con silenziatore (probabilmente), e due fucili di precisione: un DRAGUNOV e un R11 RSASS.

Uno dei personaggi tiene al guinzaglio un cane, e se è vero che non è la prima volta che il migliore amico dell’uomo appare nella saga di CoD, è senz’altro una novità che sia un alleato e non una minaccia. E da qui ad immaginare che nella tua squadra possa esserci anche un cane addestrato, il passo è breve.

Tornano le classi nel multiplayer online… e nella campagna singola?

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Sei uomini (più un pastore tedesco) accompagnano il protagonista nel teaser di Call of Duty: Ghosts. È anche interessante notare come siano disposti per ruoli tattici: da una parte c’è la squadra da assalto, dall’altra i tiratori scelti. Questo fa venire immediatamente in mente le classi (assalto, cecchino, Spec Ops…), e probabilmente sarà possibile, nella modalità multigiocatore in rete, scegliere quella a cui vogliamo che il nostro personaggio appartenga.

C’è poi un altro dettaglio: al centro del gruppo un soldato che sembra imbracciare un MP5 con il silenziatore è nascosto dietro un cappuccio. Due dettagli che potrebbero suggerire come, in questo nuovo capitolo di CoD, si intenda dare più enfasi all’infiltrazione che al più classico assalto, come invece era nei precedenti capitoli della serie, il che potrebbe avvicinare l’azione frenetica tipica di Call of Duty a un gameplay più riflessivo e tattico, in stile Sniper Elite V2.

Salta sulla jeep e vai!

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Altri due indizi si nascondono nei secondi finali del video: tra i guerrieri mascherati che compaiono, ci sono anche due piloti di caccia. Il primo è dotato di una maschera con respiratore come quella adottata dai piloti di aerei militari a partire dagli anni 60, mentre il secondo indossa l’equipaggiamento tipico dei piloti della II Guerra mondiale.

La nostra ipotesi è che in CoD: Ghosts sarà possibile usare liberamente dei veicoli che trovi durante l’azione di gioco, in stile Battlefield. L’ideale per testare ben bene la potenza delle console di nuova generazione e il nuovo motore grafico sviluppato per il gioco.

Gameplay più maturo e scelte morali

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Per quanto possiamo dedurre dagli indizi del video, Call of Duty: Ghosts potrebbe essere molto diverso da come la serie è stata finora, con esplosioni catastrofiche, carneficine e acrobazie in stile hollywoodiano. Il protagonista e il resto della squadra sono mascherati, e nascosti nell’ombra. Potrebbe davvero essere una piccola rivoluzione: un CoD tattico, maturo, che metta alla prova il sangue freddo e la lucidità più dell’istinto, facendo così un passo verso Spec Ops: The Line.

In questo senso, è probabile che possiamo aspettarci anche una componente morale, in cui le scelte operate portano a delle conseguenze. Dovrai necessariamente prendere parte all’attacco terroristico, come nella missione No Russians in CoD: Modern Warfare 2? Forse, in casi simili, ora potrai scegliere.

Possiamo anche teorizzare che i membri della squadra siano i membri di un movimento di resistenza, mercenari che comandano una guerriglia o un commando che ha disobbedito agli ordini. Quest’ultima ipotesi è supportata anche dall’apparente “povertà” della squadra, che non sembra avere a disposizione gli arsenali di lusso a cui ci hanno abituati gli episodi precedenti della saga.

E ora? Ora non ci resta che attendere il 21 maggio, quando vedremo il video con le prime immagini del gioco. Avremo indovinato le previsioni?

Se ti piacciono gli FPS e gli sparatutto in terza persona, leggi anche la nostra ricostruzione della storia del XX secolo secondo i videogiochi di guerra!

E tu, cosa vorresti dal nuovo episodio di Call of Duty? Hai una lista di desideri?

[Via OnSoftware FR]

Pier Francesco Piccolomini

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