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I social network per trovare lavoro: in Italia funziona così…

I social network per trovare lavoro: in Italia funziona così…
Marina Cappannini

Marina Cappannini

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online l’edizione 2014 dell’indagine Adecco “Il lavoro ai tempi del #SocialRecruiting in Italia”. Ti raccontiamo in breve di cosa si tratta e quali sono state le principali conclusioni.

Lo studio è stato realizzato in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e ha coinvolto 1500 recruiter e 17.000 candidati nel mondo per cercare di scoprire in che modo i social network stiano cambiando sia le modalità di selezione che quelle di ricerca del lavoro.

L’utilizzo dei Social Media per cercare lavoro

È un dato che sorprende e che non deve essere preso con leggerezza. Oltre il 60% degli intervistati conferma di utilizzare i social network per la ricerca di un lavoro. Di questi, circa il 75% è nato dopo il 1981 e ha un alto livello di istruzione.

Tra i social network che primeggia c’è Linkedin. E le donne sembrano essere in Italia quelle che usano, in media, maggiormente questi strumenti rispetto agli uomini.

Fonte: Adecco

Nell’ambito lavorativo i social network vengono utilizzati soprattutto per: la ricerca di annunci, circa un 69% dei candidati, la presentazione della propria candidatura, circa un 56%, e in generale per la diffusione del proprio curriculum vitae, circa il 56% degli intervistati.

Fonte: Adecco

Questo significa che c’è una generale presa di coscienza che il lavoro, ormai, si trova online. È grazie a un link condiviso su Facebook che si scopre che l’azienda tal de tali ha aperto una posizione che potrebbe interessarci. Ed è grazie al following di una determinata impresa su Linkedin che scopriamo, con più anticipo rispetto ad altri, le nuove opportunità.

E la realtà conferma in modo ancora più clamoroso come la presa di coscienza sull’utilizzo dei social network per la propria carriera professionale, sia diffusissima. Davide Ghezzi e Maurizio la Cava, per esempio, sono due giovani imprenditori italiani che hanno da poco fondato eKoodo, il social network che vuole premiare chi fa un buon lavoro tramite una raccomandazione.

L’utilizzo dei Social Media per trovare il candidato ideale

E le imprese? Come usano i social network per trovare il candidato ideale?

“Considerando i quattro settori di attività più diffusi fra le aziende dei recruiters intervistati, emerge che il recruiting stesso è il settore più presente sui social media (98%), seguito dalla consulenza tecnologica (73%)”.

Fonte: Adecco

L’elemento che sembra incidere di più sul recruiting online è la web reputation dei candidati. Un recruiter italiano su quattro ammette di aver escluso almeno una volta un candidato per le informazioni, le foto o i contenuti presenti sul profilo online.

L’elemento che influisce maggiormente sulla reputazione online di un candidato è la presenza di commenti non convenienti del posto di lavoro. Ma anche i famosi selfie in atteggiamenti poco consoni non hanno un impatto positivo.

Fonte: Adecco

Consapevole dell’importanza che ha il web anche nella selezione del personale, Alessio Romeo ha messo in piedi una piattaforma col proposito di stravolgere il mondo del recruiting. Si chiama Face4Job e verrà lanciata ufficialmente il 6 Novembre 2014.

Face4Job vuole rendere più democratico e diretto l’incontro tra aziende e candidati in tutto il mondo. Dialogare senza mediazioni è il motto di Face4Job che, con la sua piattaforma interattiva, rende democratico e accessibile l’incontro e la relazione tra talenti di qualsiasi livello, genere, età e residenza.

La caratteristica principale di Face4Job consiste nel creare uno spazio virtuale per la simulazione di un primo colloquio di lavoro. Un algoritmo incrocia requisiti ricercati e competenze-esperienze personali.  Così azienda e candidato possono “incontrarsi” prima che fisicamente, virtualmente.

Il candidato potrà rispondere a specifiche domande attraverso un video talent della durata di un minuto.

Il lavoro non si trova più con gli annunci di giornale

Sembrano davvero passati dei secoli da quando il lavoro si cercava sulle pagine dei giornali. Per non parlare delle fantomatiche agenzie di collocamento, scenari destinati a rimanere solo nella memoria storica di film comici anni ’80.

Il lavoro si trova online e i candidati si selezionano anche attraverso la loro social reputation. Si potrebbero scrivere trattati sull’eticità nell’includere o escludere un candidato tenendo in considerazione cosa pubblica sui propri profili social. Ma la verità è che ormai Facebook, Twitter e ovviamente Linkedin sono molto di più che un diario personale. Sono lo specchio di quello che siamo noi. Per questo è importante pensarci due volte prima di pubblicare qualcosa in rete che ci riguarda e che consideriamo poco consono.

Evitiamo, per esempio, foto in abiti succinti o commenti con un linguaggio colorito. Cerchiamo di ricordarci sempre che prima o poi quelle foto potrebbero essere viste da un responsabile delle risorse umane dell’impresa in cui sogniamo di entrare a lavorare.

Se a questi accorgimenti ci aggiungi un buon curriculum vitae, le chance di farcela saranno maggiori.

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Marina Cappannini

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