Pubblicità

Articolo

Skype e gli account bloccati: ecco la mia storia e qualche consiglio

Skype e gli account bloccati: ecco la mia storia e qualche consiglio
Pier Francesco Piccolomini

Pier Francesco Piccolomini

  • Aggiornato:

Perché Skype sospende improvvisamente alcuni account? E perché il servizio clienti si rifiuta di spiegarne il motivo? Ecco la mia piccola odissea, e qualche consiglio per evitare problemi.

Ieri pomeriggio, al ritorno da una piacevolissima vacanza nei Paesi Baschi, ho scoperto che il mio account Skype era stato sospeso. Non era totalmente bloccato. Ma alcune funzioni non erano più attive. Ad esempio, il mio credito Skype (un paio di euro) era inutilizzabile.

Quando ho cercato di chiamare un numero di cellulare, infatti, il programma mi ha fatto subito presente che per quell’operazione era necessario avere del credito, e alla richiesta di maggiori informazioni mi ha mostrato questo messaggio:

Spiacenti

Stupito seguo il link alle domande frequenti, e dopo una serie di click mi viene fatto presente che, per riattivare le funzioni sospese dell’account, devo compilare un formulario online. Il motivo: verificare che io sia veramente io. Bene, penso. Visto che effettivamente io sono proprio io, entro breve tutto tornerà come prima.

Le domande a cui devo rispondere, però, mi sembrano subito un po’ surreali. Tanto per cominciare mi chiedono quando io abbia creato l’account Skype in questione. Sono un utente di vecchia data, quindi non ricordo né il mese né l’anno. Aggiungono però, comprensivi, che non è troppo importante che io lo ricordi con esattezza. Bene.

La domanda successiva è ancora più singolare. Vogliono che inserisca le prime sei cifre e le ultime quattro della carta di credito con cui avevo, la prima volta, acquistato credito Skype. A quel tempo vivevo in un altro paese, e non solo non posseggo più quella Visa (né tantomeno ne ricordo il numero), ma anche il conto ad essa collegato è stato chiuso anni fa.

Mi viene anche chiesto di scrivere i nomi di tre contatti presenti nella mia rubrica Skype, e l’email principale di contatto dell’account, più qualche altra domandina.

Alla fine del processo, con una certa perplessità invio il modulo. Dopo pochi secondi ricevo un’email il cui oggetto è Account release. Ah, bene, penso: nonostante tutto sono riuscito a riattivare l’account.

Email Account Release

Ma non è proprio così. Mi scrivono infatti che fino a quel momento il processo è andato avanti bene (!), ma che serve qualche altro piccolo dettaglio per sbloccare il mio account. Per un attimo penso a Kafka, e alla sua modernità.

Finisco di leggere il messaggio. Dice che devo contattare il loro servizio di assistenza tramite chat, disponibile solo in inglese. Loro mi aiuteranno, prosegue l’email, a risolvere il problema più velocemente possibile.

Clicco sul link e vengo messo in contatto con Melanie. Probabilmente si trova in India, perché dalla chat il suo fuso orario risulta essere sei ore più avanti del mio. In pratica, visto che a Barcellona sono le 17, sta rispondendo alle undici della sera. Poveretta.

Le spiego che il mio account Skype è stato improvvisamente sospeso, e le chiedo se può aiutarmi a riattivarlo. Lei si mostra profondamente dispiaciuta per ciò che mi è capitato. Che cuore immenso, Melanie…

Mi chiede poi quale sia il mio nome Skype e il mio indirizzo email, e mi chiede due o tre minuti di pazienza per verificare la situazione, ringraziandomi per la pazienza. Che sublime sensibilità, Melanie…

Quando rispunta in chat, mi fa presente che non è possibile rimuovere le restrizioni che sono state applicate al mio account. Le chiedo perché. E mi risponde con una lunga frase standard (avete presente l’F4 degli sceneggiatori di Boris?) con la quale si scusa profondamente (che raro esempio di comprensione, Melanie…) per non potermi spiegare il motivo dell’accaduto, e che queste cose succedono per proteggere la sicurezza degli utenti, alla quale Skype tiene tantissimo.

Davanti a me vedo per un istante materializzarsi una creatura mitologia metà Kafka e metà Orwell, con spessi occhiali neri, trench color fumo e labbra uguali, che mi parla in una lingua sconosciuta all’Uomo.

Mi riesce difficile pensare che un’azienda, per garantire la mia sicurezza, mi tolga qualcosa che mi serve e non mi spieghi il motivo per cui lo fa.

Cerco di far comprendere questo mio cruccio anche a Melanie, ma lei ci tiene troppo alla mia sicurezza, quindi non mi dà alcun tipo di risposta. Alla fine mi chiede se c’è qualcos’altro in cui mi possa aiutare. Io, che mai nella vita mi sono sentito meno aiutato, declino con educazione. E così finisce la mia esperienza con la live chat di supporto di Skype.

Subito dopo mi metto alla ricerca di informazioni, e grazie a Google scopro di non essere solo in quella tragicommedia. Altri utenti (anche italiani) riportano storie simili alla mia. Alcuni hanno anche postato integralmente le chat intercorse con il supporto di Skype, e il tenore delle risposte è esattamente lo stesso che ho vissuto io.

E invece…

Arrendermi alla perdita del mio account Skype, però, non è facile. Così, frugando nelle impostazioni del programma, scopro qualcosa che non sospettavo. L’indirizzo email con cui mi ero, anni fa, iscritto al servizio non risultava più essere l’indirizzo principale collegato al mio conto. Ed era stato sostituito con un altro che non mi apparteneva, e che trasudava frode da ogni bit.

Indirizzo email fraudolento

E così arriva finalmente l’illuminazione: il mio account era stato hackerato! E Skype, che se n’è accorta, lo ha sospeso. A quel punto ho riflettuto anche sulla conversazione con Melanie. E ho pensato che lei non poteva avere la certezza che la persona dall’altra parte della chat fosse il vero proprietario dell’account e non l’impostore che lo aveva violato. Ed ecco (forse) spiegata la reticenza delle sue risposte.

Insomma, dopo tante domande, dubbi e nervi, ho scoperto che Skype, nel sospendermi l’account, aveva agito correttamente, e nel mio interesse. Certo, sulla gestione di questo tipo di problemi possono ancora lavorare. Ma tutto sommato, sono stati bravi.

Prendi le tue precauzioni

Qual è dunque la morale della favola? Be’, che lo stesso incidente potrebbe capitare a te. Ecco dunque alcune cosa da fare subito, per prevenire problemi che potrebbero verificarsi da un’inattesa sospensione dell’account Skype.

Verifica se il tuo account è stato violato

Vai alla pagina di accesso del tuo account, accedi con le tue credenziali e verifica che l’indirizzo email associato sia il tuo. Se non lo è, cancella eventuali indirizzi sconosciuti, reimposta la tua email come principale e salva. Verifica anche tutti gli altri dati.

Cambia la password

Sostituisci la password con una sicura. Cambiando la parola segreta, se qualcuno era riuscito ad hackerarti l’account non potrà più accedere. Se invece non avevi subito violazioni, renderai la vita più difficile a chi dovesse tentare di forzare l’accesso. Una password ben scelta è fondamentale.

Modifica password

Salva le conversazioni

Se nonostante tutte le precauzioni il tuo account venisse sospeso definitivamente perché violato dagli hacker, e tu non potessi più accedervi, perderesti tutte le chat intercorse con i tuoi amici.

Per fare un backup delle conversazioni su PC Windows segui una delle due procedure spiegate sul sito ufficiale del supporto Skype.

Windows 7

Tieni premuto il tasto di Windows sulla tastiera, quindi premi R per far apparire la finestra Run (Esegui). Se stai usando un dispositivo touch screen con Windows 8 puoi far apparire la finestra Run (Esegui) dall’accesso Search (Cerca).

Digita %appdata%\Skype nella finestra Run (Esegui) e clicca su Enter (Invio).

Apri la cartella denominata con il tuo nome Skype.

Trova il file main.db nella cartella; questo file è la tua cronologia delle conversazioni.

Salvare le conversazioni - il file Main

Copialo e salvalo in un posto sicuro.

Windows 8

Apri Esplora risorse (Windows Explorer).

Segui il percorso:

C:\Users\<windows_8_username>\AppData\Local\Packages\Microsoft.SkypeApp\Localstate\<skype_name>

Lo username in Windows 8 è il nome utente che usi per accedere dalla schermata di blocco. Il nome Skype è il nome utente con il quale accedi a Skype.

Trova il file main.db nella cartella; questo file è la tua cronologia delle conversazioni.

Copialo e salvalo in un posto sicuro.

Fai un backup della lista contatti

I contatti Skype vengono memorizzati sui server Microsoft, quindi non serve davvero creare una copia di backup.

Se però vuoi farlo ugualmente, ecco la procedura spiegata sul sito ufficiale di supporto Skype.

Nella barra dei menu, fai clic su Contatti > Avanzate > Esporta contatti in un file

Scegli il percorso in cui desideri salvare il file e fai clic su Salva.

E se invece dovessero rubarti la password di Gmail? Leggi la storia di Marco, e guarda come è riuscito a rimpossessarsi della sua casella di posta rubata da un hacker nigeriano!

Pier Francesco Piccolomini

Pier Francesco Piccolomini

Le ultime novità da Pier Francesco Piccolomini

Linee guida editoriali