Pubblicità

Articolo

Scusa, non ti seguo. Le cose da non fare su Instagram

Laura Ceridono

Laura Ceridono

  • Aggiornato:

instagram, guida all'utilizzo

Chi instagramma il gatto, chi pubblica tutto, chi bombarda di hashtag, chi si fa l’autoscatto. Chi cerca fortuna, chi è un vero artista, chi fa pose sexy, chi si mette in pista. Ma il cielo è sempre più blu?

Grande è la confusione #sotto il #cielo di #Instagram. L’app del momento, appena comprata a peso d’oro da Facebook, vanta milioni di utenti sparsi per il globo e miliardi di foto pubblicate ogni giorno. E come per ogni social network in fase di rapida espansione, anche qui prolificano gli improvvisati, gli spammer, i maleducati digitali… insomma, anche su Instagram ci sono cose che sarebbe meglio non fare.

E tu, sei sicuro di saper usare Instagram? Ecco cinque regole da tenere a mente…

1. Io ti seguo, tu mi segui, lui ci evita

Da che al mondo esiste Twitter una nuova calamità affligge il popolo dei social network: i barattatori di follow. Creare profili Instagram al solo scopo di racimolare follower inserendo nella propria bio il classico “se mi segui ti riseguo” è triste e inutile. Triste perché chi ti segue non ha nessun interesse in quello che pubblichi ma vuole solo il “follow back”, e inutile perché i follower che riuscirai a raggranellare saranno persone che non commentano le tue foto, che probabilmente neanche le guardano e che comunque non interagiscono con te in nessun modo. Tanti follower zombi, insomma. Non proprio il massimo per un social network, no?

Stesso discorso vale per quelli che commentano i tuoi scatti con un laconico “bella foto, seguimi!”. No, non ti seguo! Instagram dovrebbe servire a condividere foto e a divertirsi, non a cercare conferme alla propria autostima raccogliendo follower a casaccio. Quello non è social networking, è accattonaggio 2.0!

2. #Ciao, #come #stai?

hashtag instagram

Gli hashtag sono molto importati su Instagram, ti permettono di cercare quello che ti interessa e permettono alle tue foto di essere viste da tutti, non solo dai tuoi contatti. Per esempio, se carichi l’immagine di una fetta di anguria e la accompagni con l’hashtag #frutta quella foto sarà vista da tutti quelli che cercano quella parola.

Perfetto, ma questo non vuol dire che ogni tuo insta-scatto deve essere accompagnato da 150 hashtag che comprendono tutto lo scibile umano, da #buongiorno a #menevadoaletto. Devi usare hashtag rilevanti con l’immagine, non impapocchiare le foto con più parole chiave possibili cercando visibilità.

3. La mia vita, foto per foto

Un’immagine vale più di mille parole,  ma mille immagini tutte insieme fanno venire in mente parole poco gentili… Vale a dire: instagrammare è bello, sovraccaricare il feed dei tuoi amici con 10 foto caricate una dopo l’altra è orribile! Sono sicura che la sagra della cicerchia è un evento che merita la nostra attenzione incondizionata, ma puoi selezionare una, o massimo due, immagini particolarmente rappresentative e lasciare che la nostra immaginazione faccia il resto. Se invece sei proprio sicuro che la sagra della cicerchia abbia bisogno di 10 immagini per essere raccontata, allora almeno dilaziona l’upload fotografico e diluiscilo nell’arco della giornata. Instagram viene visualizzato sullo schermo di uno smartphone e su molti dispositivi è anche piuttosto lento: evitare di intasare il feed è fondamentale!

4. La gatta sullo schermo che scotta

gatti instagram

Occhei, il tema è spinoso… Ci sono gatti bellissimi, e probabilmente il tuo è uno di quelli. E sicuramente è anche molto fotogenico (oltre che simpatico e intelligentissimo). Il problema è che il mondo è pieno di gatti belli, ma è pieno anche di padroni innamorati del loro felino. E questo ha determinato l’ingattimento della rete prima e di Instagram poi. Sappiamo quanto ami il tuo Miao, lo amiamo anche noi. Ma rispettiamo il suo diritto alla privacy, e il diritto dei tuoi contatti su Instagram a godere di immagini più originali! Se poi ogni tanto non resisti e scatti lo stesso qualche foto a Miao non succede nulla, errare è umano, e anche un po’ felino. Il gatto nella foto, per esempio, è il mio e l’ho instagrammato io!

5. Un pezzo di me

Oltre ai gatti, ci sono altre tipologie di foto che sarebbe meglio evitare perché hanno ampiamente stufato da parecchio tempo. Per esempio, l’anatomia del corpo umano. Primi fra tutti: i piedi! Sulla sabbia, sull’erba, sul tappeto, dentro l’acqua, sopra il letto… È un’esplosione podologica insostenibile. Basta!

Instagram piedi

E a proposito di estremità: basta anche con le foto di mani smaltate, Instagram non è la pubblicità di un centro di ricostruzione unghie. Molto meno noiose ma non per questo raccomandabili sono le immagini di labbra rossettate, occhi in primo piano, scollature generose, pance abbronzate e chi più ne ha più ne vivisezioni. Cedere a volte a un po’ di narcisismo è normale, è parte integrante di qualunque social network. Ma non diventare autocelebrativo ed egocentrico. Instagram serve a raccontare attraverso le immagini. Se parli solo di te sei noioso. Su Instagram, e fuori.
Non trovi anche tu?


Racconta il tuo mondo, le cose che ti piacciono, esprimi quello che sei. Ricordati di fare Like quando ti piace un’immagine. E se una foto che per te è bellissima non riceve nessun Like non preoccuparti, non è una corsa a premi. Scoprire foto nuove e condividere le tue è un’avventura divertente e stimolante. Buon viaggio!

Ancora non hai Instagram? Scarica l’app per iPhone o Android.

Laura Ceridono

Laura Ceridono

Le ultime novità da Laura Ceridono

Linee guida editoriali